Cannabis, medici cattolici: etica è centrale, ribadiamo no a legalizzazione

“La legalizzazione delle sostanze stupefacenti vale a dire la legittimazione da parte dello Stato del consumo individuale di cannabis a scopo voluttuario e non medico è assolutamente anticostituzionale perché lede i principi fondamentali della Carta e in particolare il comma 1 dell’art. 32 e il comma 2 dell’art 3. L’uso di sostanze, infatti, è in grado di minare fortemente lo sviluppo della persona, soprattutto dei giovani, e compromettere di fatto la possibilità di esercitare un’effettiva partecipazione alla vita sociale del Paese.Questi fondamentali principi obbligano lo Stato a mettere in atto tutte le misure di tutela e di promozione della salute e la legalizzazione delle sostanze stupefacenti non fa parte di tale tutela”.

Ad affermarlo è il prof. Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani che esprime “l’energico dissenso dei medici cattolici rispetto alla proposta di legalizzare la cannabis”.

“I danni alla salute derivanti dall’uso di droghe sono ormai dimostrati scientificamente ed inequivocabilmente da numerose ricerche dell’Oms, i cui risultati sono talmente allarmanti da orientare la classe medica a non imboccare la strada del permissivismo – aggiunge il dott. Franco Balzaretti, vicepresidente dell’Associazione – I rappresentanti politici e delle istituzioni sono chiamati ad una grande responsabilità, proprio perché non vanno mai sottovalutate le possibili conseguenze, anche gravi, per provvedimenti e azioni che vadano ad ostacolare il non facile lavoro delle agenzie educative e, soprattutto, che possano favorire, in alcun modo, la dipendenza”.

“Sembra paradossale combattere, da un lato, l’uso delle droghe, per i gravi rischi per la salute dei giovani, mentre da un altro lato si propone addirittura la legalizzazione. Per questo, ribadiamo il nostro no alla proposta del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti”, concludono i medici cattolici.