FECONDAZIONE ETEROLOGA: TRADITA L’ORIGINARIA FINALITA’ DELLA MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE

L’Associazione Italiana Medici Cattolici manifesta sconcerto e perplessità sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa, contribuendo a smantellare un altro paletto della legge 40.

La fecondazione artificiale eterologa lede la dignità e i diritti del nascituro e della coppia. Il figlio concepito, portato in grembo e messo al mondo è uno di noi e merita rispetto!
La fecondazione eterologa depersonalizza l’identità della coppia e della famiglia e ha effetti “a cascata” su ambiti giuridici e sociali.
Una volta violata, con la fecondazione eterologa, l’unità dei coniugi, viene violata anche quell’unità allargata che lega tra loro i genitori al figlio e il figlio ai genitori.

L’AMCI considera contraria alla dignità della persona e del matrimonio, e quindi eticamente illecita, ogni fecondazione attuata con gameti eterologhi.

L’AMCI sottolinea le conseguenze della fecondazione eterologa attraverso la quale l’embrione figlio perderebbe quell’irrinunciabile “diritto naturale” a nascere e a poter contare su certe e non incerte origini. Potrebbe venir meno per lui anche il più ampio sostegno di una coppia parentale fedele.

L’incontro dell’uomo e della donna nella riproduzione mette in gioco valori affettivi, psicologici, sociali e giuridici ossia valori personali propriamente umani.

Il medico e la società non possono ignorare che, nel caso della fecondazione eterologa, viene stravolto il principio di genitorialità naturale, nonché il diritto dell’embrione a riconoscere i propri genitori e a riconoscere in essi le proprie origini genetiche. Inserire nella vita di coppia tecniche eterologhe significa alterare quel carattere relazionale da cui si vorrebbe l’origine di ogni vita umana.

La sentenza apre una deriva infinita che obbliga la società civile ad un’attenta riflessione e ad una particolare attenzione nei confronti del soggetto più indifeso e più vulnerabile, ossia dell’embrione, al quale non deve essere mai negata la facoltà di conoscere le proprie origini.

Prof. Filippo M. Boscia
Presidente Nazionale AMCI

Su Avvenire del 10/04/2014, che si può scaricare in allegato, la posizione dei medici cattolici

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