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Congregation for Causes of Saints issues new Instruction on Relics

The Congregation for the Causes of Saints has issued a new Instruction addressing the handling and authentication of relics, both during canonical processes leading to beatification/canonization and for the exposition of relics for the veneration of the faithful.

By Christopher R. Altieri

The Congregation for the Causes of Saints on Saturday issued an Instruction on the handling of relics. Directed to diocesan Bishops, Eparchs, and those who by law exercise authority analogous to that of Bishops and Eparchs, as well as to those who participate in the procedures regarding the relics of Saints and Blessed of the Church, and of the mortal remains of those declared Venerable and Servants of God, the Instruction is given in order to facilitate the proper handling of such particular material.

The present Instruction replaces the Appendix to the Instruction, Sanctorum Mater.

In the present Instruction, the canonical procedure to follow in order to verify the authenticity of relics and mortal remains, to guarantee their conservation and promote the veneration of relics through the possible specific operations: canonical recognition, removal of fragments and confection of relics, translation of the urn and alienation of the relics. The Instruction expounds, moreover, that which is necessary in order to obtain the consensus of the Congregation for the Causes of Saints for the effecting of said operations and the procedure to follow for pilgrimages of relics.

The introduction to the Instruction also explains that relics in the Church have always received particular veneration and attention, because the bodies of Saints and Blessed of the Church, destined for resurrection, were on Earth the living temple of the Holy Spirit and the instruments of their sanctity, recognized by the Apostolic See through beatification and canonization. The Instruction’s introduction also stresses that relics of the Saints and Blessed of the Church may not be exposed for veneration by the faithful without an appropriate certificate from ecclesiastical authority that guarantees their authenticity.

http://www.vaticannews.va/en/vatican-city/news/2017-12/congregation-for-causes-of-saints-issues-new-instruction-on-reli.html

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Istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi su “ Le reliquie nella Chiesa: Autenticità e Conservazione”, 16.12.2017

ISTRUZIONE

Le reliquie nella Chiesa: Autenticità e Conservazione

Roma 2017

I N D I C E

INTRODUZIONE

PARTE I. Richiesta del consenso della Congregazione delle Cause dei Santi (artt. 1-6)

PARTE II. Fase diocesana o eparchiale delle possibili specifiche operazioni da svolgere

Titolo I. Atti iniziali (artt. 7-12)

Titolo II. Le specifiche operazioni

Capitolo I. Ricognizione canonica (artt. 13-20)

Capitolo II. Prelievo di frammenti e confezione di reliquie (artt. 21-25)

Capitolo III. Traslazione dell’urna e alienazione delle reliquie (artt. 26-27)

Titolo III. Atti finali (artt. 28-30)

PARTE III. Pellegrinaggio delle reliquie (artt. 31-38)

CONCLUSIONE

INTRODUZIONE

Le reliquie nella Chiesa hanno sempre ricevuto particolare venerazione e attenzione perché il corpo dei Beati e dei Santi, destinato alla risurrezione, è stato sulla terra il tempio vivo dello Spirito Santo e lo strumento della loro santità, riconosciuta dalla Sede Apostolica tramite la beatificazione e la canonizzazione. [1] Le reliquie dei Beati e dei Santi non possono essere esposte alla venerazione dei fedeli senza un apposito certificato dell’autorità ecclesiastica che ne garantisca l’autenticità.

Tradizionalmente vengono considerate reliquie insigni il corpo dei Beati e dei Santi o le parti notevoli dei corpi stessi oppure l’intero volume delle ceneri derivanti dalla loro cremazione. A queste reliquie i Vescovi diocesani, gli Eparchi, quanti ad essi sono equiparati dal diritto, e la Congregazione delle Cause dei Santi riservano una speciale cura e vigilanza per assicurarne la conservazione e la venerazione e per evitarne gli abusi. Vanno, pertanto, custodite in apposite urne sigillate e collocate in luoghi che ne garantiscano la sicurezza, ne rispettino la sacralità e ne favoriscano il culto.

Sono considerate reliquie non insigni piccoli frammenti del corpo dei Beati e dei Santi o anche oggetti che sono stati a contatto diretto con le loro persone. Debbono essere possibilmente custodite in teche sigillate. Vanno comunque conservate e onorate con spirito religioso, evitando ogni forma di superstizione e di mercimonio.
Analoga disciplina viene applicata anche ai resti mortali (exuviae) dei Servi di Dio e dei Venerabili, le cui Cause di beatificazione e canonizzazione sono in corso. Finché non sono elevati agli onori degli altari tramite la beatificazione o la canonizzazione, i loro resti mortali non possono godere di alcun culto pubblico, né di quei privilegi che sono riservati soltanto al corpo di chi è stato beatificato o canonizzato.

La presente Istruzione sostituisce l’Appendice dell’Istruzione Sanctorum Mater [2] e si rivolge ai Vescovi diocesani, agli Eparchi e a quanti ad essi sono equiparati dal diritto, nonché a coloro che partecipano alle procedure riguardanti le reliquie dei Beati e dei Santi e i resti mortali dei Servi di Dio e dei Venerabili, per facilitare l’applicazione di quanto richiesto in una materia così particolare.

In questa Istruzione viene presentata la procedura canonica da seguire per verificare l’autenticità delle reliquie e dei resti mortali, per garantire la loro conservazione e per promuovere la venerazione delle reliquie tramite le possibili specifiche operazioni: ricognizione canonica, prelievo di frammenti e confezione di reliquie, traslazione dell’urna e alienazione delle reliquie. Si espone, inoltre, quanto è necessario per ottenere il consenso della Congregazione delle Cause dei Santi per effettuare tali operazioni e la procedura da seguire per il pellegrinaggio delle reliquie.
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http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/12/16/0905/01939.html