QUANDO È CONSIGLIATA

In età pediatrica, la visita ginecologica è indicata quando il pediatra o i genitori di una bambina hanno la sensazione che “qualcosa non vada”. Le cause possono essere diverse: aspetto anomalo dei genitali, secrezioni, pruriti, bruciori, sanguinamenti, traumi, sviluppo precoce o ritardato. Per le adolescenti, invece, è frequente il ricorso al ginecologo per problematiche legate al ciclo mestruale (assente, frequente, doloroso, abbondante, irregolare) o per infezioni.
In accordo con quanto indicato dall’ACOG (American College of Obstetricians and Gynecologists) nelle proprie linee-guida sulla salute femminile, la prima visita dal ginecologo dovrebbe avvenire tra i 13 e i 15 anni.

PERCHÉ EFFETTUARLA

È bene che tutte le adolescenti, al momento del menarca, vengano visitate per la prima volta dal ginecologo, non tanto per la ricerca di patologie che solo raramente possono presentarsi a questa età, ma per stabilire un contatto e valutare “al momento zero” le condizioni ginecologiche. La visita ginecologica dovrebbe avere inoltre finalità di screening e prevenzione e fornire consigli per abitudini di vita più corrette (abuso di fumo, alcool, dieta…). Tale occasione è utile anche per insegnare la tecnica della “autopalpazione” della ghiandola mammaria, uno dei più efficaci metodi di screening di massa ad oggi conosciuti e spesso sottovalutato.

L’importanza della visita è inoltre quella di rassicurare l’adolescente di essere di fronte a fenomeni del tutto fisiologici, normali, e darle la sensazione che anche i disturbi tipici dell’età (sbalzi di umore, dolori e/o irregolarità mestruali, acne, peluria…) possono essere trattati e, comunque, ricevere la giusta considerazione in un contesto dedicato.

COME AVVIENE LA VISITA

La visita ginecologica, ovviamente, non avviene come per la donna adulta. Le bambine vengono visitate “ispettivamente”, cioè solo esternamente, e con una palpazione dell’addome. Qualora si sospettasse la presenza di qualche patologia, potrebbe rendersi necessaria una palpazione per via rettale. In nessun caso vengono eseguite manovre invasive a livello dei genitali.Nel caso in cui si renda necessario un esame più approfondito per la valutazione degli organi genitali interni sotto visione diretta, si programma una visita in narcosi, che viene eseguita in Camera Operatoria con strumenti endoscopici delicati.
Disponiamo, comunque, di un mezzo diagnostico validissimo, quale l’ecografia, per la valutazione degli organi pelvici: utero e ovaie vengono generalmente tenute sotto controllo grazie a questa metodica diagnostica che non è invasiva, non fa male, non produce effetti collaterali e può essere ripetuta più volte senza controindicazioni.

PER QUALI PATOLOGIE È INDICATA

In un ambulatorio come quello del nostro Ospedale, attivo dal marzo 2002, ci occupiamo di pazienti dell’età media di 7 anni e mezzo: questo ci caratterizza come un vero ambulatorio di ginecologia pediatrica, in cui ci facciamo carico anche delle adolescenti, ma dove risulta prevalente l’interesse verso i problemi tipici dell’età pediatrica (più che di quelli della prima età adulta).

Le patologie sono soprattutto di natura infettiva, malformativa, traumatica e funzionale. A ciò si aggiunge la patologia mammaria (rara in questa fascia d’età, ma pur sempre in grado di generare apprensione). L’intervento chirurgico è indicato inmeno del 5% di tutte le pazienti. Patologia infettiva-infiammatoria e sinechie delle piccole labbra sono i più frequenti motivi di ricorso all’ambulatorio nella fascia d’età sotto i 10 anni. Si tratta di banali problemi legati a non corretta gestione dell’igiene locale e a mancanza di estrogeni a livello della mucosa vulvare, ma che, se non diagnosticati e trattati in maniera adeguata, possono avere conseguenze anche importanti sulla salute e sulla futura vita riproduttiva. Ci sono poi bambine che si sottopongono a visita ginecologica per problemi di pubertà precoce, che richiedono un corretto inquadramento diagnostico, generalmente condotto d’intesa con gli endocrinologi, o per problemi malformativi e/o genetici che possono richiedere un approccio multispecialistico.

Una considerazione a parte meritano le condizioni che vengono erroneamente ritenute ginecologiche e che, invece, sono da attribuire ad altre condizioni patologiche. Solo uno specialista attento alla bambina nel suo insieme può rendersi conto di tali situazioni; è per questo che la visita ginecologica è sempre preceduta da un’anamnesi attenta alla valutazione di molti aspetti: dalla funzionalità intestinale agli eventuali sintomi urinari, alla presenza di allergie o di segni di altre condizioni croniche.

LA VISITA GINECOLOGICA PER LE ADOLESCENTI

Cisti ovariche e irregolarità mestruali sono i motivi più comuni di richiesta di visita. Tutte e due le condizioni possono considerarsi frutto di anomalie nella regolare funzionalità ormonale, tipica dell’età. Soprattutto le cisti ovariche, portate alla “ribalta” dall’uso sempre più diffuso dell’ecografia, devono essere sempre valutate con particolare attenzione: solo una minima parte necessita, in questa fascia d’età, di un trattamento chirurgico, trattandosi di problemi funzionali che nel giro di breve tempo scompaiono spontaneamente. Ma tutte e due le condizioni sono da tenere sotto controllo, da monitorare, perché nei “grandi numeri” ci sono anche quelle che non derivano da un’eccessiva stimolazione ovarica.

Uno dei compiti più difficili è proprio quello di risultare tempestivi nella diagnosi, ma anche sufficientemente rassicuranti con le famiglie, che difficilmente però accettano di convivere con “qualcosa che non va”; e spesso finiscono per sollecitare trattamenti inappropriati, mentre la sola attesa è spesso sufficiente per la risoluzione del problema. Anche una parte della patologia malformativa può rendersi evidente in questo gruppo di pazienti per mancata o anomala comparsa dei primi cicli mestruali.

disturbi del comportamento alimentare destano particolare preoccupazione, soprattutto dal punto di vista ginecologico, quando cominciano ad associarsi a periodi protratti di mancanza delle mestruazioni.

IN CASO DI SOSPETTO ABUSO

Può essere indicata una visita ginecologica quando si sospetta un abuso, anche se non sempre da una visita ginecologica si possono ottenere tutte le informazioni che si vorrebbero. Certo è che la visita risulta più utile nei casi in cui il sospetto abuso sia recente (entro le 72 ore) e, ovviamente, quando il contatto fisico sia stato significativo. Sappiamo, purtroppo, che la maggior parte degli abusi in età infantile non rispondono a queste caratteristiche. La visita risulta comunque importante anche peraccertare eventuali conseguenze di tipo infettivo e, in ogni caso, per rassicurare la paziente e i genitori.

I CASI D’URGENZA

Alcune diagnosi richiedono grande tempestività: torsioni delle ovaie, patologie malformative di tipo ostruttivo, patologie infettive acute, per citare le cause più frequenti di ricorso ai servizi d’urgenza. Ma anche i sanguinamenti disfunzionali delle adolescenti, particolarmente prolungati, ravvicinati o abbondanti, costituiscono talvolta una causa di anemizzazione grave che richiede quindi un intervento terapeutico urgente. Urgenze sono anche i traumi a livello genitale, che costituiscono sempre una fonte di preoccupazione per i genitori che, oltre al fatto traumatico in sé, temono le possibili ripercussioni su un apparato così delicato.

L’ASPETTO PSICOLOGICO

Una delle funzioni più importanti della visita ginecologica è rassicurare sulla assoluta normalità di molti fenomeni legati alla pubertà.  Purtroppo, negli ultimi anni, si assiste con frequenza a inquietanti manifestazioni d’ansia anche da parte dei genitori nei confronti della “crescita” dei propri figli. Non è raro che le madri definiscano “cicli mestruali emorragici” dei cicli del tutto normali per quantità di flusso; ma l’idea che la propria figlia perda “tutto quel sangue” sembra già di per sé una patologia. È normale poi che l’adolescente accetti con difficoltà un cambiamento così vistoso se non viene rasserenata dal contesto familiare. L’altro aspetto da sottolineare è l’importanza di creare una “consuetudine” alla visita ginecologica, in modo da non renderlo un appuntamento riservato alla segnalazione di “cose che non vanno”.

In pochi campi come nella ginecologia, la diagnosi precoce e i metodi di screening hanno drasticamente ridotto le conseguenze di patologie un tempo temibili (cancro del collo dell’utero e del seno, per esempio, ma anche patologie infiammatorie croniche della pelvi).