SEDAZIONE PALLIATIVA PROFONDA CONTINUA. Dilemmi etici e pratica clinica
Convegno online | 23 marzo 2024

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Sabato 23 marzo 2024
dalle 9 alle 18
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Numero riunione: 2788 388 8041
Password riunione: Bio!23

La sedazione palliativa profonda, nota anche come sedazione palliativa terminale, è una pratica medica utilizzata nelle cure palliative per gestire i sintomi refrattari in fase terminale di una malattia grave, in particolare nel caso di pazienti con sofferenze intense, come dolore estremo, dispnea e ansia grave: sofferenze che non possono essere alleviate in altro modo. La sedazione profonda mira a ridurre fino a annullare la coscienza del paziente così da riuscire a gestire i sintomi, senza tuttavia avere l’intenzione di abbreviare la vita.


I sostenitori della sedazione palliativa profonda argomentano che è una pratica che rispetta il corso naturale della vita, senza accelerare attivamente la morte. Ritengono che la sedazione palliativa profonda sia pratica importante o anche decisiva perché consente di mantenere la dignità del paziente, consentendo che la morte intervenga naturalmente senza essere accelerata o indotta come avviene invece con l’eutanasia o il suicidio assistito. Questa posizione a favore della sedazione palliativa profonda è sostenuta anche dai fautori della sacralità della vita umana in ogni suo stadio che in questo caso applicano il principio di doppio effetto: è moralmente lecito fare un’azione che ha due effetti egualmente rilevanti, uno positivo (alleviamento del dolore) previsto e inteso, e l’altro negativo (annullamento della coscienza) previsto ma non inteso.
Nelle circostanze date, è lecito sospendere la coscienza e lasciare che la natura faccia il suo corso. D’altro canto, invece, c’è chi ritiene che la sedazione palliativa profonda sia una strategia retorica per mascherare l’accelerazione della morte (biografica).


Che differenza c’è – chiedono – tra il togliere permanentemente la coscienza sapendo di non poterla più ridare e l’anticipare la morte? È vero che alcune funzioni di vita meramente biologica rimangono ancora per qualche tempo, ma che dire della cessazione della vita biografica e autobiografica?
Ecco perché la pratica è un “palliativo” atto a consolare o rassicurare chi non considera adeguatamente il valore della biografia: senza la sedazione palliativa profonda, le Cure palliative perdono un presidio fondamentale.

Il convegno si propone di approfondire il dibattito sulla sedazione palliativa profonda, esplorando le diverse prospettive etiche, mediche e legali.

Programma

Modera: Palma Sgreccia (Università di Torino)

1^ Sessione: 9-13

• Saluti introduttivi – Adalberto Merighi (Direttore del Master)
• La sedazione palliativa è una forma di buona morte? – Demetrio Neri
(Università di Messina, Consulta di Bioetica)
• La sedazione palliativa profonda: un approccio umanitario al fine vita – José Michel Favi
(Università San Tommaso d’Aquino)
• Sfide cliniche e decisionali nella pratica della sedazione palliativa – Luciano Orsi (Società Italiana di Cure Palliative)
• Sedazione terminale come forma di morte – Maurizio Mori
(Comitato Nazionale di Bioetica, Consulta di Bioetica)
• La normativa sulla sedazione palliativa – Lavinia Del Corona
(Università Statale, Milano, Consulta di Bioetica)
Dibattito

2^ Sessione: 14-18

• Il principio del doppio effetto nella sedazione palliativa – Mauro Cozzoli
(Pontificia Università Lateranense)
• Sedazione palliativa profonda alla luce della Legge 219/2017 – Donata Lenzi (Parlamentare, XV-XVII Legislatura)
• Linee guida SIAARTI-SICP sulla sedazione palliativa nell’adulto – Marco Vergano (Ospedale S. Giovanni Bosco, Torino)
• Sedazione palliativa profonda nei bambini – Lucia De Zen
(Consulta di Bioetica)
• La relazione d’aiuto tra cure palliative e morte volontaria assistita – Sonia Ambroset (Psicologa esperta in cure palliative)
• Gestire la SLA con la sedazione palliativa profonda – Daniela Cattaneo
(Medico palliativista AISLA)
Dibattito

Informazioni

Scrivere a masterbioetica@unito.it