Dat. Lorenzin: biotestamento, i medici potranno ricorrere all’obiezione di coscienza

Viviana Daloiso mercoledì 20 dicembre 2017

Il ministro della Salute lamenta la mancanza di una specifica disciplina che tuteli gli operatori sanitari. «Incontrerò i responsabili degli ospedali cattolici, concorderemo i modi di applicazione»

I nodi di una legge tutt’altro che perfetta cominciano a venire al pettine. Ed ecco, ad appena qualche giorno dall’approvazione del biotestamento, sollevarsi con forza il problema dell’obiezione di coscienza. Che nella norma in questione è praticamente assente.

Se n’è accorta, in forte ritardo, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che oggi durante un’interrogazione parlamentare ha riconosciuto il vulnus nella normativa: «Non ignoro che la legge appena approvata non contenga una specifica disciplina in tema di obiezione di coscienza per i medici – ha spiegato –. Proprio per questa ragione assicuro che seguirò con grande attenzione l’applicazione delle nuove disposizioni e che, nell’ipotesi in cui si dovessero verificare criticità, assumerò immediatamente le necessarie iniziative di mia competenza volte a salvaguardare la piena operatività del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla quale ho sempre verificato, nella qualità di ministro della Salute, che sussistesse l’accesso alle pratiche abortive rispettando il diritto all’obiezione di coscienza».

DOSSIER FINE VITA

Per farla breve: sarà possibile per gli operatori sanitari applicare l’obiezione di coscienza sulle Dat, le disposizioni anticipate di trattamento appena approvate dal Parlamento. Di più: «È mia intenzione – ha aggiunto Lorenzin – immediatamente dopo la pubblicazione della legge incontrare i rappresentanti delle strutture sanitarie private cattoliche, per condividere con loro opportune modalità applicative della legge».

Prevedibilmente linee guida di applicazione in cui la possibilità di obiezione tornerà protagonista, a dispetto di quanto avvenuto nel dibattito parlamentare (dove pure ci sono state molte critiche ed emendamenti in questa direzione, sempre ignorati).

Pronta la reazione dei radicali dell’Associazione Coscioni: «Il ministro Lorenzin deve garantire l’applicazione di una legge di Stato di cui è lei stessa ministro. Il biotestamento non prevede l’obiezione di coscienza. I medici che sceglieranno di andare in questa direzione saranno perseguibili per aver violato la legge», ha dichiarato il segretario Filomena Gallo, annunciando un nuovo, prevedibile filone di cause.

Il cardinale Parolin: obiezione di coscienza legittima
Alcuni ospedali cattolici in Italia hanno preannunciato, comunque, che potrebbero fare obiezione di coscienza non applicando, su alcuni punti, la legge sul biotestamento. Interpellato da un giornalista di Tv2000 a margine dell’inaugurazione all’Ospedale Bambino Gesù di Palidoro della mostra “Caro Papa Francesco, ti regalo un disegno”, il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin ha detto di ritenere legittima la posizione dell’obiezione di coscienza: “Uno dei punti carenti di questa legge, senza dare un giudizio globale – ha affermato il cardinale Parolin – è quello di non prevedere per le persone, i medici, gli operatori sanitari e per le istituzioni cattoliche la possibilità di fare l’obiezione di coscienza. Mi pare normale che ci sia anche questa posizione”.

Il cardinale Bassetti: obiezione di coscienza diritto fondamentale
“L’obiezione di coscienza è un diritto fondamentale e va riconosciuta non solo a livello di persona ma anche di strutture”. Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, a margine di un evento Fai-Cisl sull’immigrazione, sottolineando che il rischio è “la chiusura di tutti gli ospedali cattolici e credo che nessuno voglia questo”. “La legge, come tutte le cose, non è perfetta” e può essere perfezionata.

“Noi vogliamo che la persona sia rispettata – ha detto ancora il cardinale Bassetti – dall’inizio alla fine. La vita è un dono e non ce la possiamo togliere. Noi siamo per la vita”. Ribadendo che anche la Chiesa è contro l’accanimento terapeutico, Bassetti ha detto che “occorre garantire almeno alcune cure minime, l’idratazione è un po’ di alimentazione. È un modo di dimostrare la prossimità, la vicinanza alle persone che in alcuni casi si sentono sole”.

Il cardinale ha quindi sottolineato che le strutture sanitarie cattoliche non possono fare a meno di seguire questi principi e per questo la legge deve essere “perfezionata” prevedendo, anche per le strutture e non solo per le persone, la possibilità di obiezione di coscienza.

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